Edificato su un sito archeologicamente importante l’oratorio sembrerebbe sorgere nel 1400 sulle rovine di un vecchio castello. L’edificio è preceduto da un portico che custodisce un deteriorato affresco raffigurante S. Vittore su un cavallo e con in mano la bandiera del Cristianesimo ed una data “1582” dipinta sopra la porta d’ingresso.
All’interno la navata unica e il presbiterio sono divisi da due lesene che sostengono due statue di stucco realizzate dal Barberini (che è autore anche degli stucchi del coro e della volta della navata); a catturare l’attenzione è la prorompente decorazione dell’altare, ricco di stucchi e custode di una tela del XVII secolo (oggi sostituita da un affresco) che raffigura Gesù Crocifisso con San Vittore e San Lorenzo raccolti in preghiera ai suoi piedi, opera di Domenico Quaglio; a questo artista sono anche attribuiti i dipinti della volta e le quattro lunette laterali rappresentanti scende del martirio di S. Vittore. All’esterno l’oratorio presenta una muratura di pietra, faccia a vista, su tutti e quattro i prospetti ed il campanile, restaurato agli inizi del ‘900, si colloca sul lato destro dell’edificio. La celebrazione del Santo ha luogo l’8 maggio.