Arte e cultura
Valle dei mulini - Dizzasco

La Valle dei Mulini, lungo il fiume Telo, è stata fin dall’antichità il luogo ideale per l’insediamento di strutture produttive che utilizzavano energia idraulica nonché la via antica che univa Dizzasco a Cerano con un bel ponte a “schiena d’asino” (di probabile origine medievale) come anche un’importante “traversale” di comunicazione con la pianura attraverso la valle di Muggio.

Dei vari opifici insediatisi in questo luogo (epoca 1700 circa) attualmente sono ancora visibili e in buon stato di conservazione cinque costruzioni (ex mulini, ex fucina – depositi) attualmente adibiti ad abitazioni private. Inoltre, risalendo l’argine del fiume Telo, sono visibili le macerie di altre strutture produttive crollate nel tempo nonché i resti di un sistema di canalizzazione delle acque, lungo diverse centinaia di metri, che, partendo da una ex diga (i cui resti sono ancora visibili), ne convogliava le acque fino alle ruote idrauliche dei singoli mulini dando così movimento a tutti i macchinari ivi esistenti.

Sempre in questa valle sorgeva l’antico “canatòri” (filanda) anch’essa funzionante totalmente con la forza idraulica. Tale filanda, costruita nel 1916 con il nome “la Tessitrice” e presso la quale lavoravano circa 50 ragazze, andò totalmente distrutta durante la notte del 10/11 febbraio 1930 a seguito di un devastante incendio ove perirono due ragazze (una foto della ex fabbrica ed il relativo articolo furono pubblicati dalla Provincia di Como in data 8 marzo 2015). Un’altra attività praticata all’epoca fu l’allevamento di bachi: “l’accannatoio” della seta è stata la prima “fabbrica” della Valle Intelvi.

Ogni anno, per valorizzare questo angolo di territorio davvero unico che ha visto l’operosa attività contadina, viene celebrata la “Festa dei Mulini” a cura dell’associazione “Amici di Dizzasco e Muronico”. Durante questa manifestazione i turisti hanno la possibilità di visitare e scoprire lo storico mulino del “Carletto Traversa”, del “Maglio”, del “Patriarca di Biazzeno” e poi gli altri mulini: il Mulino detto de “La Rumilda” e quello de ”La Teresa” (presso la ex diga) che evidenzia sulla sua facciata una meridiana. Tavoli tematici sulla storia e l’abbigliamento della civiltà contadina, il gioco degli scacchi, la scrittura medioevale, i piccoli attrezzi da lavoro, la possibilità di praticare antichi mestieri di montagna (come l’intreccio tradizionale del nocciolo), i prodotti a km 0, gli arcieri, i falconieri sono solo alcune delle tante occasioni di intrattenimento della giornata.

Una curiosità: risalendo dal fiume Telo, si attraversa il paese di Dizzasco ci si dirige verso la Chiesa di San Pietro e Paolo quindi si prosegue ancora ( per 3/4cento mt) si raggiunge la frazione di Biazzeno, località che forse ha anticipato la nascita del paese di Dizzasco. Nella piazzetta storica, vicino al lavatoio, ancora è vedibile il pesantissimo manufatto granitico lavorato a mano dagli scalpellini (ndr picapreda), che è la base per il corpo ligneo del “torč”(antico torchio per le noci) la cui parte lignea è protetta in casa privata. È antichissimo e serviva per la spremitura delle noci: i “nos vécc” usavano questo olio di noci per condire i cibi e per l’illuminazione. I residui della torchiatura erano destinati alla alimentazione dei maiali.

L’ olio d’oliva allora era raro e costosissimo ed era reperibile solo lungo gli uliveti delle zone de la “Zòca de l’olii” (Conca dell’Olio) fra Griante e Sala Comacina e nella bassa valle d’Intelvi.

Informazioni tratte da: http://www.comune.dizzasco.co.it/po/attachment_news.php?id=156

VEDI ANCHE:

IV Edizione Festa dei Mulini | Dizzasco

Dizzasco – Agosto 2017 – Festa dei Mulini del Telo

A cura di Simona Castelli – ARTEVALLEINTELVI: Passeggiata dal Parco del Telo alla Madonna del Restello

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