A soli tre chilometri dal paese, sulla Provinciale che sale a Schignano, sorge la più interessante chiesa di Argegno. Un vero gioiello cinque-secentesco trasformato da edicola votiva dedicata alla Vergine in chiesa grazie ad un voto popolare in tempo di peste. L’antica attribuzione alla Madonna del Gelpio è ricordata dall’originale e prezioso dipinto che la raffigura, custodito all’interno del raffinato altare con paliotto realizzato in scagIiola policroma. Esternamente la chiesa, coperta con tetto a falde e manto in lastre di pietra, presenta un campanile a pianta quadrangolare mentre la facciata è preceduta da un semplice portico che si affaccia su uno spiazzo verde delimitato da muretto in pietra. L’interno, a navata unica con cappelle laterali, presenta un ambiente ricco di decorazioni prestigiose; degno di nota è il ciclo di affreschi ad opera dell’artista Isidoro Bianchi (Campione 1602 – 1662) che decora il presbiterio ed illustra storie della vita della Madonna; il dipinto dominante nella volta centrale ne raffigura il trionfo con l’Assunzione in Cielo. A riempire la chiesa di ulteriore meraviglia sono poi le decorazioni in stucco della navata e delle cappelle: dagli Angeli alle grandi statue in stucco di Gioacchino ed Anna è tutto un movimento di ornati che raggiungono nelle cappelle laterali di Sant’ Anna e di Sant’Antonio una tecnica veramente pregevole che si ipotizza possa essere frutto di G. Battista Barberini (Sec. XVII), nativo di Laino, coadiuvato da altri valenti stuccatori intelvesi. Ad Argegno è ancora viva la tradizione della processione di Sant’Anna: il 26 luglio numerosi fedeli convengono alla cerimonia a piedi percorrendo la vecchia mulattiera che dal centro storico di Argegno, sale ripida lungo il greto di destra del Telo costellata di piccole edicole religiose.
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